martedì 22 marzo 2011

IL CASTELLO DEI SOGNI
Di Angela White
I Romanzi Mondadori n945 / febbraio 2011

TRAMA:

Inghilterra, 1100 circa
Lui è sempre rimasto
in un angolo del suo cuore

Dopo la morte del padre, il signore di Deerstone, Lianne rimane sola al mondo quando sua madre scompare nel nulla. Appena nata, la ragazza era stata promessa in sposa a Hayden, un abile e feroce guerriero che, sopravvissuto in tenera età allo sterminio della propria famiglia, era stato accolto proprio a Deerstone. In cerca di protezione, ora Lianne lo richiama a sé e Hayden non si tira indietro, prende possesso del castello e la sposa. Ma ad attenderlo non sono giorni felici, perché la strada per superare i dolori e le atrocità del passato è ancora lunga e il suo cuore sembra incapace di amare.

GIUDIZIO: 5 stelle
RECENSIONE:
Raramente scrivo il mio giudizio subito dopo aver terminato un libro, ma questa volta sento il bisogno di esprimere le molteplici sensazioni di cui questa lettura mi ha colmata, sperando di esserne capace.
Devo premettere che amo i romanzi medioevali,  ma, purtroppo, posso raramente dilettarmi in letture appaganti, storicamente documentate e coerenti, insomma: di alto livello.
E queste caratteristiche  le ho ritrovate in un libro di un’autrice italiana: quale orgoglio!
La scrittrice  è un’esordiente e si è cimentata in un’opera davvero ambiziosa.
Non parlo tanto dell’ambientazione, che è già stata utilizzata, quanto dello stile veramente unico, che è riuscito a sedurmi  e a catapultarmi nella storia.
Il libro ha uno stile accurato, le descrizioni sono ricche, coinvolgenti, vivide, i riferimenti storici precisi e ben studiati, il lessico appropriato e ricco, come solo la nostra lingua può permettere, e il risultato è musicale e piacevole.
E che tocco di classe descrivere il delicato equilibrio tra l’antico retaggio celtico ancora molto presente ed evidente in riti, antiche credenze e superstizioni con il cristianesimo in espansione:  religione nuova , ma di grande presa. Anche questo è storicamente fondato, quindi,  credibile e coerente.
Tutto questo contribuisce ad arricchire  l’atmosfera di una sfumatura magica, e misteriosa, davvero intrigante. 
Come perfettamente credibili sono le caratteristiche fisiche variegate, frutto di un recente “incontro” di razze.
Questi particolari rivelano  l’accuratezza e la passione messa dall’autrice nel suo lavoro, che trapela evidente e prepotente in ogni  pagina
La protagonista femminile è  una giovane donna, figlia di una sacerdotessa dell’antica religione, con i colori della madre, ma senza i poteri da “strega” che l’hanno sempre ammantata di un’aura mistica, ed ispirato nel superstizioso popolo rispetto, ma anche diffidenza, a seconda della convenienza del momento. Si ritrova costretta da eventi avversi, ad accollarsi il ruolo di castellana, troppo presto. Bisognosa di aiuto perché rimasta sola ad affrontare difficoltà e attacchi che solo un uomo forte, un guerriero può fronteggiare, responsabilmente, e in linea con l’educazione dell’epoca, cerca aiuto tra i vecchi alleati del padre, non pensando minimamente alla propria felicità amorosa, ma cercando una forte figura che difenda il territorio. Ho trovato molto delicata e toccante la descrizione dello stato d’animo di questa giovane donna, che seppur impaurita e disorientata dalla prospettiva di una vita matrimoniale e di un’intimità a lei del tutto sconosciuta ( e verso cui non è stata neppure istruita dalla madre), si fa forza e “compie il suo dovere” cercando un uomo a cui donare sé stessa in cambio della sicurezza di chi dipende da lei.                                                                                                                               Naturalmente il guerriero scelto per lei dal destino, chiamato ad onorare un’antica promessa e un grande debito di riconoscenza, sarà anche l’uomo che le ruberà il cuore.
E quest’uomo, di nuovo in modo perfettamente credibile, viste le turbolenze del periodo storico, ha subito un tradimento reso ancor più abbietto dalla violenza da esso scatenato e dal fatto che lui, ancora un bambino, ha dovuto assistervi impotente e subirlo lui stesso. Questo lo ha ferito molto profondamente e lo ha “incattivito” verso il mondo. Defraudato del titolo di signore di un ricco maniero, lo ha costretto a reagire, addestrandosi a diventare una macchina da guerra per riprendersi il maltolto, guidato unicamente e ciecamente dalla vendetta. E’ diventato un guerriero spietato, che combatte ogni giorno demoni scatenando la sua ferocia in battaglia cercando di tenerli a bada, ma mai superandoli realmente. L’autrice ha  perfettamente delineato la ferita del suo animo: si sente in debito con il mondo, per essere sopravvissuto, mentre chi lui amava è morto. Questa  piaga si è sempre più approfondita nella sua anima, incancrenendosi e creando una voragine oscura difficilissima da guarire, ancor di più perché lui stesso non vuole liberarsene: il dolore, ormai è il suo compagno di vita e superarlo significa privarsi del carburante che alimenta il motore della sua vendetta.
 L’autrice riesce con un’abilità sorprendente a guidare la lettrice in un’analisi dell’animo umano struggente, commuovente e dolorosa.
L’incontro tra i due innescherà una reazione inaspettata.
La protagonista si evolverà rivelando la vera forza delle donne, che senza aver armi in mano, ma con dolcezza, intelligenza e semplice amore, riescono a sconfiggere fantasmi che talvolta neppure conoscono o comprendono pienamente, vincendo la battaglia più importante: la comprensione e l’appoggio incondizionato del proprio compagno, che, in questo caso, rappresenterà la redenzione del proprio amato. 
E mi ha decisamente indotta a riflettere su come fossero duri quei tempi in cui la violenza era all’ordine del giorno e le conseguenze fossero devastanti per chiunque. L’epoca è ricca di tumulti e chi dovrebbe vegliare sui sudditi, non ha neanche la forza per tutelarsi. Vige quasi unicamente la legge del più forte quindi, di nuovo, mi ritrovo ad apprezzare la caratterizzazione dei protagonisti come perfetti figli del loro tempo.
Due personalità che si incontrano, collaborano, e poi si conoscono pian piano, consapevoli che le migliori alleanze sancite da matrimonio, sono frutto di armonia coniugale (che comincia prima di tutto in camera da letto… ) L’eroina accetta stoicamente il suo destino e sposa il suo salvatore, ma mantiene tutte i propri timori virginali di fronte all’unione vera e propria: finalmente un’eroina vera, reale, non una specie di super donna capitata solo per caso in quell’epoca, non tremebonda, ma neppure incosciente o  troppo spavalda.
Una piccola nota: ho apprezzato il vezzo e  l’originalità dei continui riferimenti metaforici ai simboli delle loro casate, il leone e il cervo, che ne sono una descrizione perfettamente calzante e decisamente azzeccata: il cervo con dolcezza domerà il temibile leone guerriero.
In conclusione consiglio vivamente questo libro.
Un vero rosa: romantico, commuovente, magnetico, musicale ed accurato, ma che costituisce una lettura appagante e arricchente, con il valore aggiunto di essere un’opera prima.
Chissà se l’autrice vorrà farmi felice e trasformare questo nel primo di una serie?
Attingendo dai numerosi comprimari costruiti in modo interessante ed intrigante,che hanno  fornito spunti e suggerito interrogativi, si potrebbero scrivere altre storie appassionanti e di alto livello.
Ci conto!

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