giovedì 22 settembre 2011

UNA MUSICA LONTANA
Di Roberta Ciuffi
Collana i grandi Romanzi storici / febbraio 2010

Trama:
Valli Valdesi, 1851
Allegra Durand ha appuntamento con il padre a Gardogrand, un paesino delle Valli Valdesi, e da lì progetta di proseguire insieme a lui per la Francia, per sfuggire a un matrimonio che non desidera. Ma il viaggio viene bruscamente interrotto da una frana che blocca i valichi alpini, obbligando lei e gli altri passeggeri della diligenza postale a trovare riparo a Villa Leighton. Tra loro c'è anche Dante Gabriotti, uno sconosciuto che suscita in Allegra sentimenti contrastanti. L'attrazione che li spinge l'uno tra le braccia dell'altra, tuttavia, si rivela incontrollabile, più forte di qualunque pensiero razionale. Perché la villa nasconde un terribile segreto di cui Allegra e Dante sono la chiave. E una magia, che una notte manda la sua musica a catturare i due giovani per invitarli a un ballo di cento anni prima.

Recensione:
E finalmente l'ho letto anch'io.
L’autrice mi interessa molto: ha dalla sua una produzione numerosa e variegata ed ogni volta riesce a stupirmi con qualche elemento “diverso”.
Il giudizio è più che positivo: questo è un libro da cui non mi sarei più staccata.
Devo confessare  che l'inizio mi ha spiazzata un pochino:  la storia è “strana”, diversa da quello che mi aspettavo, ma, indubbiamente, originalissima.
Una volta superato l'iniziale disorientamento, mi son sentita attirata proprio come i protagonisti venivano richiamati dal suono dell’orchestra.

L’aspetto paranormale mi ha stupita non poco: niente demoni, ma  un’eco di avvenimenti dolorosi a cui entrambi i protagonisti sono legati, che va concretizzandosi sempre di più, un mistero che tormenta le anime delle  vittime  della pazzia di Silverio, un personaggio torbido e tratteggiato in modo superbo: da brividi!
Ho trovato azzeccata e particolarmente riuscita la continua contrapposizione tra l’ambiente gelido, spettrale, opprimente, buio del castello attuale, contro il caldo, la luce, lo sfarzo di quello di cent’anni prima.
Eppure, in mezzo a tutta quella luce, l’autrice è riuscita a far filtrare, da subito, l’ombra dell’odio e della tensione, preludio al sinistro presentimento della tragedia.

La parte rosa è delicata, romantica e verosimile, mai melensa e profondamente toccante. Non un fuoco improvviso, ma un’attrazione che si sviluppa piano (per quanto cinque giorni, seppur densi, lo permettano). Mi ha fatto sorridere come Dante all’inizio veda Allegra come poco attraente: una bruna arpia, secca, con il naso lungo, gli occhi a mandorla e la bocca troppo grande, illuminata dalla sinistra luce del padre (che lui odia)… e poi… dapprima, cerca la sua compagnia, successivamente non riesce a levarsela dalla mente, e infine, non fa che pensare a lei, vedendola bellissima.

Ma la parte che più mi ha coinvolta è stata quella del mistero da risolvere: un giallo che si va risolvendo piano piano, con indizi consecutivi e forniti al momento giusto. Molto intrigante!
Naturalmente non posso esimermi dal sottolineare lo stile unico dell'autrice che, senza ridondanza, ma con ricercatezza di linguaggio, è sempre una maestra a coinvolgere la lettrice in un vortice appassionante fatto di sensazioni, suoni e situazioni assolutamente reali. Una vera artista della penna che ha saputo dipingere personaggi verosimili, scenari accattivanti ed è riuscita a rendere semplice e leggibile una trama alquanto ingarbugliata.
La mano superba e talentuosa dell’autrice è riconoscibilissima e non  sbaglia un colpo!

BRAVA BRAVA BRAVA!!

mercoledì 21 settembre 2011

IL BACIO DELLO SCORPIONE
Di Anne Stuart
I Grandi Romanzi Storici Special n144

Trama.
Inghilterra, 1830
Messa al bando dalla buona società, Miranda Rohan abbraccia con coraggio la libertà che deriva dal non avere più nulla da perdere e conduce un'esistenza riservata ma indipendente, senza curarsi delle convenzioni. La sua tranquilla esistenza prende però una piega alquanto pericolosa quando si ritrova in balia del cupo Lucien de Malheur, soprannominato lo Scorpione. Deciso a distruggere la famiglia Rohan, l'inquietante conte intrappola Miranda in un matrimonio che lei crede impostato sull'amicizia, ma che in realtà si fonda sulla vendetta. Quando l'amara verità viene a galla, la giovane donna si rivela un nemico implacabile e agguerrito, capace di tenere testa anche allo Scorpione. Eppure l'odio, inaspettatamente, innesca tra loro una passione folgorante. E forse anche dell'altro...
Una cupa e crudele storia d'amore e di vendetta. Un romanzo che sicuramente farà discutere...
Recensione:
Ma quanto amo Anne Stuart e i suoi bad boy!!!
Questo è un romanzo intenso, torbido, contraddittorio, appassionante, a tratti inquietante, dove amore ed odio convivono, si scontrano, e fino alla fine, non sarà chiaro quale dei due prenderà il sopravvento.
Una premessa: il Bacio dello Scorpione è il terzo libro della “casata dei Rohan”. Il libro può essere letto indipendentemente dai due precedenti (Innocenza e seduzione, Giochi d’amore), anche se io consiglio la lettura di tutti e in ordine.
Siamo alla terza generazione di Rohan e Lady Miranda, figlia di Adrian e nipote di Francis, è una ragazza ribelle, che non ci sta a vivere una vita da “ragazza a modo”, solo perché è una donna. Appartiene ad una delle famiglia più chiacchierate dell’Inghilterra e ha in sé una scintilla di ribellione e vivacità che non potrà che metterla nei guai e farla additare come una donna rovinata e, quindi, allontanata dalla società che conta. Niente più inviti, balli o serate musicali, niente più marito altolocato, ma ciò che è peggio, solo pochi dei suoi “amici” le rimarranno accanto: oltre ai suoi famigliari, che l’appoggeranno e proteggeranno sempre, perdonandole i suoi errori, ci sarà sempre al suo fianco la lontana cugina Jane.
E poi compare lo Scorpione. Un reietto, un nobile mai ben accolto nei circoli ipocriti, ma esclusivi del Ton. Un personaggio di lui si parla molto, sottovoce, con aria scandalizzata, e interesse morboso, dettato dal fascino della malvagità. Si dice che sia uno storpio, un mostro, e che la sua deformità fisica sia lo specchio della bassezza morale, che frequenti la malavita e si sia arricchito con il crimine, ma  che sia affascinate come il diavolo e per questo le migliori bellezze d’Inghilterra siano cadute, come stregate, ai suoi piedi, irretite dai suoi modi falsamente cortesi e conquistate dalle sue doti di amante.
Quest’uomo cova da anni un odio insano e distorto verso il maggiore dei Rohan, colpevole di aver portato la sorella al suicidio. E quale maggior sofferenza potrà infliggergli se non quella di insinuarsi nella vita di sua sorella minore e rovinarla, sedurla, abbandonarla… come si dice “occhio per occhio”…
La vendetta è pianificata con cura e pazienza: mi son ritrovata  veramente a rabbrividire addentrandomi in questa mente perversa che farebbe qualsiasi cosa per raggiungere i suoi scopi. Il soprannome simboleggia la sua natura: non si sa mai quando colpirà, ma sicuramente nel momento in cui deciderò di farlo, il suo sarà un colpo mortale. Una figura magistralmente tratteggiata, come solo la Stuart sa fare. Il particolare che più mi stupisce è che mai Lucien viene descritto nel compiere un atto veramente malvagio, anzi, quando ce ne sarà l’occasione, non andrà neppure fino in fondo, ma solo le sue elucubrazioni, le sue pianificazioni, sono talmente lucide nella loro distorsione da farmi accapponare la pelle e da gettare un’ombra sinistra su questa figura. Eppure quanto fascino trasuda da ogni pagina. Un eroe crudo, sinistro, affascinante, torbido, a cui è impossibile restare indifferenti.
Ed infatti mi sono calata perfettamente  nei panni di Miranda quando si scopre imprigionata nella sua rete: ho provato una strana voglia di saltargli al collo, dibattuta se per strangolarlo o per baciarlo...
Ecco un eroe alla Stuart come piace a me
. Miranda lo definisce spesso come un “grosso ragno peloso” che con pazienza tesse la tela e poi si mette all’angolo, aspettando che la vittima ci finisca dentro e poi non  riesca più ad uscirne, compiacendosi di sé stesso e godendosi i frutti dei suoi piani perversi. Ma questo ragno ha fattezze affascinati: dietro agli sfregi nasconde un aspetto magnetico ed un fisico da Adone. A Miranda queste caratteristiche nascoste balzano agli occhi immediatamente,  così come, da subito, non riesce a distogliere i suoi pensieri da lui. Ed anche quando scoprirà il suo gioco perfido e le sue malvagie intenzioni, lo odierà di un odio pervaso di amore. In nessuna circostanza riuscirà a dirgli di no.
…”Voleva dargli tutto quello che poteva, quando invece avrebbe dovuto desiderare di tagliargli la gola.”…

Non immaginatevi però un’eroina sottomessa. L’autrice è bravissima anche nel dipingere la figura femminile (una rarità per lei, ma una costante di questa serie). La contraddittorietà dei sentimenti di Miranda si traduce in una continua ricerca di stancarlo, attraverso una tenace sfida psicologica, che dà vita ad una serie di dialoghi serrati, interessanti, imprevedibili, sorprendenti, che minano piano piano la corazza dello Scorpione e lo fanno vacillare nella sua convinzione di voler raggiungere a tutti i costi l’obiettivo. E da questa lotta fatta di continue pressioni, piccole disfatte ed altrettante vittorie, da ambo le parti,  nasce un amore fortissimo, condito da odio e passione. L’attrazione fisica crescerà sempre più, fino a quando sarà incontrollabile. Ma,  proprio questo sarà il terreno su cui entrambi getteranno le armi e riusciranno vincitori, ambedue risulteranno prigionieri delle loro stesse trappole.

Un accenno doveroso alla storia d’amore secondaria, presente anche in questo libro. La nostra Jane, che già amavo per la lealtà incondizionata concessa alla protagonista anche dopo il rovescio di sorte, è poco sicura di sé e rassegnata a sposare un uomo bigotto rigido (ed anche ipocrita) che non ama, pur di non rimanere zitella e senza figli. Eppure il rapporto tra Lucien e Miranda porterà qualche novità anche per lei e si scoprirà che la nobiltà d’animo non coincide quasi mai con la nobiltà di natali. Una romantica storia che arricchisce l’intreccio, lo completa, donandogli un po’ luminosità e fondendosi con esso senza mai oscurare la storia d’amore principale.
Unico neo: il finale frettoloso, che ci concede di goderci poco la sospirata resa  di Lucien. Ma anche questo è Stuart…
E quindi un altro libro imperdibile della Stuart, adatto alle sue fan che, come me, ne resteranno abbagliate!