giovedì 24 febbraio 2011


I MISTERI DI JULIA GREY – la serie:
Di Deanna Raybourn
-Silenzi e veleni (Silent in the Grave)

Grandi romanzi storici Special- Top Historical n. 76s      
TRAMA:
Che non mi vergogni di me stesso, Signore, a Voi mi rivolgo; che i malvagi tacciano nella tomba. Questi versi minacciosi, strappati da un libro di salmi, compongono l'ultima lettera minatoria ricevuta da Sir Edward Grey, beniamino dell'alta società londinese. Prima però che possa mostrare il biglietto a Nicholas Brisbane, un investigatore privato che ha assunto per proteggerlo, Sir Edward muore nella sua residenza di Londra, davanti alla moglie Julia e ai suoi ospiti. Convinta che il decesso del marito sia dovuto a una malattia cardiaca ereditaria, Julia non riesce ad accettare la teoria di Brisbane che Edward non sia stato colpito da morte naturale bensì dalla mano di un omicida. Dovrà ricredersi quando lei stessa troverà quell'ultimo foglietto tra le carte del marito. Determinata a scoprire la verità, Julia convince l'affascinante ed enigmatico Brisbane a proseguire nelle indagini, alle quali la giovane vedova prende parte in prima persona, incurante dei pericoli e fiduciosa che, nonostante tutto congiuri contro di lei, giustizia possa essere fatta. Brisbane e Julia inizieranno così un viaggio allo stesso tempo intrigante e sconvolgente che svelerà loro verità scomode e imbarazzanti.
Mio giudizio: 4 stelle
-Silenzi e segreti (Silent on the Moor)



Grandi romanzi storici Special- Top Historical n. 118s
TRAMA:
Inghilterra, 1887
Dopo un soggiorno di sei mesi in Italia, Lady Julia Grey torna a Belmont Abbey, l'abbazia sconsacrata che è diventata la dimora della sua famiglia, per trascorrere il Natale con parenti e amici. All'improvviso, la serenità delle feste viene turbata da una macabra scoperta: il cadavere del reverendo Lucian Snow giace sulle gelide lastre di pietra dell'antica cappella, gli occhi spalancati e fissi nel vuoto; in piedi accanto a lui c'è Lucy, la cugina di Julia, che stringe fra le mani un candelabro di ferro grondante di sangue. Convinta che la giovane donna non sia in realtà la vera colpevole, Julia chiede a Nicholas Brisbane, l'uomo che alcuni mesi prima l'aveva aiutata a scoprire l'assassino di suo marito e che da allora lei cerca invano di dimenticare, di aiutarla a smascherare l'assassino. E mentre l'attrazione tra lei loro torna a divampare, a poco a poco si delinea uno scenario agghiacciante, fatto di silenzi e segreti, tradimenti e mezze verità

Mio giudizio: 5 stelle

-Silenzi e misteri (Silent  in the Sanctuary)





Grandi romanzi storici Special- Top Historical n. 102s
TRAMA:
Inghilterra, 1888
Lady Julia Grey decide di far visita all'enigmatico Nicholas Brisbane a Grimsgrave Hall, l'antico maniero in cui lui si è stabilito, per scoprire che cosa si nasconda dietro il suo bizzarro comportamento. Perché Nicholas ha improvvisamente disdetto il suo precedente invito? E soprattutto perché ha chiesto, in cambio dei servigi resi al governo inglese, la cessione di quella tenuta ormai in rovina nel bel mezzo delle brughiere dello Yorkshire? Con la sua decisione ha forse qualcosa a che vedere la bellissima e gelida Ailith Allenby, che ancora abita nella dimora dei suoi avi? In realtà, come scopre ben presto l'intraprendente Julia, tutto il villaggio è intessuto di misteri e di inconfessabili segreti. E come sempre accade quando c'è Nicholas nei paraggi, presto il suo soggiorno si tinge di giallo...

Mio giudizio: 5 stelle
- Silenzi e sussurri (Dark Road to Darjeeling)
Grandi romanzi storici Special  n. 141
TRAMA:
India, 1889
Dopo un'idilliaca luna di miele nel Mediterraneo, Julia Grey e suo marito Nicholas Brisbane sono pronti per cimentarsi ancora una volta nella soluzione di qualche oscuro mistero. Che si presenta puntuale quando gli eccentrici fratelli della sposa, Plum e Portia, chiedono il loro intervento per aiutare una vecchia amica. Vedova e incinta, Jane Cavendish ha saputo che il marito potrebbe non essere morto per cause naturali, e teme per la propria vita e per quella del bimbo che porta in grembo. L'indagine appare subito complicata, perché tutti, nel piccolo villaggio ai piedi dell'Himalaya, avevano un buon motivo per sbarazzarsi dello smidollato e ingombrante Freddie. Ma la verità che emerge a poco a poco è più agghiacciante di tutte le ipotesi formulate, e la situazione diventa sempre più pericolosa, tanto che Julia e Nicholas rischiano di non vivere abbastanza per festeggiare il loro primo anniversario


Recensione del I/II/III libro:
qui

- Silenzi e complotti  (The Dark Enquiry)


I Grandi romanzi storici Special  n. 155
TRAMA:

Londra, 1889 - Un bottone dorato è l'unico indizio concreto che Julia e Nicholas Brisbane hanno in mano per scovare l'assassino di Madame Séraphine, sedicente medium morta per avvelenamento proprio sotto i loro occhi. Chi aveva interesse a ucciderla? Un cliente deluso dalle sue mistificazioni? Oppure la mite, scialba Agathe, stanca di vivere nell'ombra della bella e spregiudicata sorella? O addirittura Bellmont, il fratello maggiore di Julia, politico bacchettone che con Séraphine si era concesso una compromettente scappatella? Tra le complicazioni create dalla bizzarra famiglia March, dagli altrettanto bizzarri domestici e dai parenti gitani di Nicholas, qualcuno attenta alla vita di Julia e, per risolvere lo spinoso caso, Brisbane dovrà affidarsi non solo alla scienza e al suo acume investigativo, ma anche alla curiosità e all'intuito femminile della sua incontenibile moglie.
Una storia drammatica e appassionante, pervasa da una sottile vena di humour.
Serie I MISTERI DI JULIA GREY – la recensione (I-II-II libro)

MIO GIUDIZIO GLOBALE: 4/5 stelle
MIA RECENSIONE:
Conoscevo già lo stile dell’autrice, avendo già letto “Mistero al castello” e sapevo cosa aspettarmi.
Questa serie è scritta in prima persona, ed ho scoperto che questa caratteristica non mi dispiace affatto, se sfruttata bene, come ha dimostrato di poter fare quest’autrice  
La protagonista è una giovane donna inglese, nobile, colta, intelligente e schietta, educata a cavallo tra convenzioni sociali ed eccentricità familiari. Questo gli ha donato una mente elastica e aperta, moderna e pronta ad accettare  persone  fuori dagli schemi, come un maggiordomo italiano, una lavandaia gitana, una cameriera sfuggita alla dura vita da prostituta, un medico ebreo, una ex cortigiana molto dolce come amica, ma anche un fratello che vuole diventare chirurgo (mestiere che lo eleva appena al di sopra del macellaio, per via della necessità di toccare malati e avere a che fare con il sangue), e una sorella che, rimasta vedova, da libero sfogo alle proprie preferenze sessuali e convive (da amante ) con una donna.                                                                                                                                                     E poi c’è Nicholas Brisbane, di cui non rivelo nulla , ma con cui la nostra protagonista dimostra un’ampiezza di vedute decisamente fuori dal comune.
Non è quindi male ritrovarsi nei suoi panni,  anzi , l’ho trovato decisamente stimolante.
Devo avvertire che questo ciclo appassionerà molto gli amanti dei misteri, delle atmosfere cupe, polverose, spaventose e gotiche, della farcitura un po’ magica di doni mistici e credenze pagane, ma soprattutto dell’analisi della turpitudine dell’animo umano, dell’ipocrisia, della bassezza morale, della cattiveria e, talvolta della pazzia più perniciosa che può trasformare chiunque in un mostro di perversione, al di là di ogni apparenza.
Deluderà invece le amanti del romance tradizionale, quelle che cercano l’analisi dei sentimenti, delle sfaccettature psicologiche dei rapporti amorosi, del percorso dell’innamoramento, dei turbamenti che esso provoca, o ,ancor di più, del rapporto fisico tra innamorati. In questi libri è accennata, ma palpabile,  la passione latente tra i protagonisti delle indagini, e crescente in ogni libro, si alimenterà pian piano però si concretizzerà raramente e non sarà certo al centro delle vicende narrate, anzi, rimarrà sempre un po’ in secondo piano. I due protagonisti saranno due poli pronti a far scintille, ma quasi mai avranno la possibilità di dar sfogo ai sentimenti reciproci. Parlo soprattutto dei primi due libri.
I veri protagonisti infatti, sono, appunto, i misteri in cui Julia rimane coinvolta.                      
Le vicende sono inquadrate magnificamente da descrizioni accurate delle ambientazioni, cupe, sempre più gotiche, oscure e spaventose,  che rendono i gialli torbidi e insidiosi, densi di oscurità e nebulosi fino alla fine. Non mancano i colpi di scena e i cambiamenti repentini di prospettiva.
I personaggi che compongono di volta in volta l’intreccio, sono ambigui, rivelano lati inaspettati e, talvolta, esattamente opposti a ciò che sembrano, specchio della società vittoriana, ove vige ipocrisia e assoluto rigore in apparenza , ma inspiegabili doppie vite appena sotto la patina scintillante.            
E il comun denominatore è proprio:
nulla è ciò che sembra.    
L’inquadratura storica è accurata e ricca di riferimenti sociali e politici, ma anche questa è posta piuttosto in secondo piano, poiché i nostri protagonisti sono di alto rango, ma vivono un po’ fuori dagli schemi: le loro vite sono quindi poco scalfite dalle vicende storiche che li circondano e tantomeno da una società così lontana dal loro modo di vivere. Si pone più l’accento sui rapporti umani imposti dalle convezioni sociali del tempo, dove i nobili godono di antichi retaggi e da privilegi che, se sfruttati non correttamente, non li rendono immuni da perversioni di ogni tipo, e, di conseguenza, dall’odio di chi li circonda, compreso chi sta al di “sotto di loro” sul piano sociale. E non mancano i riferimenti, decisamente progressisti, alla superiorità intellettuale di taluni appartenenti a ranghi bassi della società rispetto a persone da cui ci sia spetterebbe di più perché nobili: insomma il “sangue puro” non è sinonimo di purezza d’animo e rango superiore non significa superiorità a livello di capacità di discernimento tra bene e male, quando è così facile “cadere in tentazione” per chiunque.
Una particolarità che vorrei far notare e che ho trovato arguta e originale: l’accortezza di citare sempre un verso di uno scrittore  famoso inglese che sintetizza ed indica il significato del capitolo che rappresenta: calza a pennello con la mania del padre della protagonista di studiare Shakespeare e, di conseguenza, la profonda conoscenza che lei ne ha tratto.
L’autrice rivela un talento fuori dal comune nel saper usufruire della lentezza di ritmo per accrescere la Suspence, dosando gli indizi e le rivelazioni, e portando il lettore a scoprire con crescente interesse i misteri che si assommano durante le indagini. Ogni particolare è  sistemato sapientemente in un quadro generale davvero grandioso che si rinnova, ma si colloca in un’ampia storia che si snoda lungo i tre libri. E così ogni particolare svelato ne cela un altro, e via di seguito, creando un mosaico grandioso ed interessante.
Una piccola guida agli “ episodi”:
Li definisco episodi perché ogni libro è a sé stante, autoconclusivo, ma solo per quanto riguarda l’indagine. Il quadro è più ampio e il carattere dei personaggi si forma man mano, modificandosi con l’evolversi della storia, che si dipana lungo tutti i tre libri: consiglio quindi di leggerli consecutivamente e nel giusto ordine
Io ho avuto questa fortuna (almeno per quanto riguarda i primi tre che sono quelli finora pubblicati in Italia) e ho apprezzato molto: ho faticato inizialmente ad entrare nella storia, perché i personaggi sono molti  e, talvolta davvero molto eccentrici. Brisbane in particolare, all’inizio, mi sembrava un pazzo sconclusionato, per nulla attraente e neppure intelligente. Ma, potendo leggere tutti libri di seguito ho imparato a conoscerlo e ad amarlo.
Il primo libro è un po’ lento e farraginoso, molto torbido e talvolta doloroso nei risvolti. Comunque appassionante. Mi ha incuriosito quel tanto da costringermi a proseguire con il secondo nonostante il mistero fosse risolto.
 Il secondo, invece ha un inizio più brillante, e un’ambientazione davvero riuscita. Il mistero è intricato, ma molto ben costruito e il rapporto tra i personaggi conosciuti in precedenza profondo e coerente. I nuovi personaggi saranno gradevoli (o sgradevoli, a seconda del ruolo che ricoprono) ben delineati e inseriti perfettamente nel quadro generale. Molto azzeccata la costruzione del “microcosmo” in cui si snoda la storia e in cui interagiscono i personaggi: un’antica abazia trasformata in residenza di campagna di famiglia di Julia.Un luogo ideale per ospitare oscurità gotica animata da leggende, fantasmi e ricordi torbidi.
Il terzo è l’apoteosi del rapporto tra i protagonisti: attraverso un mistero fitto e un opprimente ambientazione, sempre più torbida ed oscura, si approfondisce la conoscenza reciproca e si crea un legame indissolubile fatto di scoperte e flash back: ogni particolare contribuisce a sistemare (apparenti) stranezze disseminate qua e là (anche nei libri precedenti) e a entrare completamente nello spirito del romanzo. Una degna conclusione di una trilogia particolarmente ben riuscita che emoziona e coinvolge completamente. Rileggerò più volte questi libri, dalle sfaccettature infinite, sicura di scoprire ogni volta qualche nuovo particolare e di farmi coinvolgere su un piano diverso di lettura.
Favoloso: adoro quest’autrice e non vedo l’ora di leggere i seguiti.

mercoledì 2 febbraio 2011

Un'antologia storica natalizia e tutta italiana!!

BACIAMI SOTTO L’ALBERO
Di Roberta Ciuffi
I romanzi Mondadori n 935/ 27/11/2010

TRAMA:
Cinque storie di grande raffinatezza
nella magica atmosfera del Natale
Nel 1875 a Bagni, cittadina termale alla moda, si intrecciano storie private che fanno capo a una società elegante e aristocratica, circondata da una borghesia snob e invidiosa. Amori antichi che riprendono vita, solitudini che si incontrano e si riconoscono, passioni che divampano nonostante differenze sociali apparentemente insuperabili: una guerra perenne contro un destino che sembra già tracciato. Invece, qualche volta è possibile ribaltarlo, ma solo quando i sentimenti hanno una forza e una fede sufficienti a vincere la paura di mettersi in gioco.
MIO GIUDIZIO: 5 stelle
RECENSIONE:
Quest’anno la Mondadori mi ha resa felice: ha avuto un’ottima idea nel proporre tutti romanzi a tema natalizio per la collana leader, ormai conosciuta come “classic”, nel mese di dicembre
 Tra questi spicca, per copertina (anche l’occhio vuole la sua parte) e nome dell’autrice, un’antologia scritta da una “rosa nostra” Baciami sotto l’albero.
Il nome di Roberta Ciuffi, per molte lettrici di lunga data è una garanzia, per me è stata una scoperta. In realtà avevo letto, tempo fa , un libro di quest’autrice, e presa dall’entusiasmo, mi sono procurata quasi tutte le sue opere. Ma , come spesso mi accade, non ho ancora trovato il tempo di leggerle.
Mi son ritrovata, nel periodo natalizio, ad avere “voglia di natale” e a buttarmi su questo libro, voracemente.
Premetto che larga attrattiva ha avuto, per me, il fatto che fosse un’antologia. Racconti brevi, articolati, ma non complicati, e legati tra di loro .Un’idea originale, forse rischiosa, ma, almeno per quanto mi riguarda, una  scommessa  pienamente vinta.
E’, come dicevo, una raccolta di cinque racconti autoconclusivi, ma legati tra di loro e inseriti in un’ampia cornice di vicende che si intrecciano in un’ambientazione inventata, ma del tutto credibile e verosimile: Bagni, una cittadina termale del centro Italia, luogo di villeggiatura, in periodo natalizio. La “popolazione” è variegata e fornisce spunti di diverso tipo: nobiltà consolidata e un po’ snob, borghesia arricchita e sgomitante, che tenta la scalata sociale, cercando di apparire forse più di ciò che è, inacidita dalla competizione per avere “un posto al sole”, ma anche servitù di vario  livello. Ottima la tratteggiatura che , con pochi ma sapienti particolari, ha delineato un affresco realistico e dal sapore di un tempo che fu, ma molto molto italiano.
Tra feste, incontri, ritrovi, passeggiate , si dipanano le vicende di vari personaggi, che via via sono i protagonisti dei diversi racconti, e che, alla fine, si ritroveranno in un epilogo corale molto riuscito e decisamente necessario per terminare le storie e riunirle come fossero le facce di un'unica grande vicenda, articolata e arricchita di molti approfondimenti,  colpi di scena e sviluppi del tutto inaspettati. Le storie sono brevi, ma intense e palpitanti di sentimento, moltissimi tipi di sentimento, talvolta neppure troppo positivo.                        
E il fatto straordinario è la duplice natura di questo libro: i racconti sono autoconclusivi e leggibilissimi uno per uno, ma insieme formano una sinfonia spettacolare: una manna per chi come me vorrebbe veder approfondite le storie di ogni personaggio interessante che incontra nei romanzi letti.
Non mi dilungo nel parlare dei racconti uno per uno, ma posso dire che ognuno è ricco di significato, commuovente e sorretto da un intento di riscatto morale, tema molto natalizio, ma non stancante: infatti ognuno è decisamente diverso dall’altro e affronta temi anche profondamente dolorosi, senza cinismo o pietà, ma in modo realistico, credibile, coinvolgente e talvolta commuovente.
Ho amato moltissimo lo stile dell’autrice.
E non smetterò mai di compiacermi del fatto che questo letto da me sia ciò che ha scritto l’autrice e non una traduzione, che non mi stancherò mai di ripetere, per quanto ben fatta, altera l’originale: mi sono goduta in pieno la musicalità, le sfumature, i colori e i sapori delle storie.

Quindi non mi resta che ringraziare l’autrice Roberta Ciuffi  per il gioiellino che mi ha donato a Natale e all’editor della collana, il dott. Biancolino che  sta rinnovando la collana, in modo graduale, ma evidente, anche scommettendo  sulle “rose nostre” , proponendole frequentemente e lasciando spazio a scelte  editoriali forse rischiose, come questa, ma che io, dal mio piccolo posto da lettrice,  in fondo alla catena, non posso che appoggiare.