Bellissima!!
Ho già l'acquolina in bocca!
Ed ecco un piccolo assaggio direttamente da Monica Lombardi:
Dal Prologo
Dormire.
Non l’avrebbero mai slegato,
non l’avrebbero mai liberato, lo sapeva. Tutto ciò che chiedeva in quel momento
era che lo facessero dormire. Da quante ore, da quanti giorni non glielo
permettevano? Sapeva che cosa stavano cercando di fare. Fargli perdere l’orientamento
e il senso del tempo. Alterare le sue percezioni. Mandarlo in overdose – di
stimoli, oltre che chimica con le schifezze che continuavano a dargli – in modo
da facilitare stati allucinatori e alterazioni percettive.
Farlo andare fuori di testa.
Ma Jaime Travis resisteva
perché era ciò che era stato addestrato a fare, oltre i limiti ritenuti
possibili per gli esseri umani. Non visualizzare il limite, era quello il
segreto. Un’ora dietro l’altra, un minuto dietro l’altro, in attesa di
qualcosa. Un’occasione di sopraffare i suoi rapitori, un evento che avrebbe
potuto salvargli il culo, o un colpo di pistola alla testa. Ogni SAS
sapeva che quella poteva essere la fine di qualunque missione.
Se solo avesse potuto dormire,
anche solo un’ora.
Gli venne da ridere. Con tutta
probabilità non avrebbe lasciato vivo quel luogo. Allora sì che avrebbe potuto
farsi una lunga, lunghissima dormita...
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