giovedì 18 novembre 2010

LE OMBRE  DELLA NOTTE

Di Lydia Joyce
I ROMANZI MONDADORI N 924 del 11/09/2010


TRAMA:
L’amore ha sempre un lato oscuro
Fern Ashcroft si è appena sposata e già si chiede se quel matrimonio non sia stato il più grande errore della sua vita. Perché se il marito, Colin Radcliffe, sostiene di credere in quell’unione, sembra anche non voler svelare alcuni suoi segreti. Quando poi decide di interrompere la luna di miele a Brighton per portare la moglie nella sua tenuta nel Wrexmere, Fern sospetta che ci sia qualcosa di più di un desiderio di rustica intimità. Ad allarmarla, però, non è tanto la situazione disastrosa in cui versa la proprietà, quanto certi misteri che possono minacciare la loro felicità. E anche le loro vite…
Note:
LE OMBRE DELLA NOTTE ( Shadows of the Night ) è il quinto romanzo della serie “Night”, così chiamata per via della parola che accomuna i titoli originali dei libri che la compongono.
Di questa stessa serie sono stati già pubblicati IL VELO DELLA NOTTE ( The Veil of Night ), LA MUSICA DELLA NOTTE ( The Music of the Night ), IL SUSSURRO DELLA NOTTE ( Whispers of the Night ) e LE VOCI DELLA NOTTE ( Voices of the Night ) – nr. 871, nr. 885, nr. 902 e nr. 911 rispettivamente della collana I Romanzi.
Ambientazione:
Inghilterra, 1865 ( epoca vittoriana )



MIO VOTO: 5 stelle

MIA RECENSIONE :

Che bel libro!
E’ scritto benissimo, non annoia e, con la sfumatura giallo-noir di cui è tinto, è appassionante e attira alla prosecuzione.
 Inoltre è caldo ed appassionato ed originalissimo.

Parte in modo un po’ diverso dagli altri della serie, l’ambiente è luminoso, caldo, soleggiato. Tuttavia, i sentimenti e i comportamenti torbidi dei protagonisti, rendono il tutto opprimente e  claustrofobico.

Già nelle prime pagine, comunque assistiamo ad un cambiamento d’ambiente che riporterà questo libro sul tenore dei precedenti: ci ritroviamo in una brughiera  nebbiosa e afosa. Il castello dove vengono “catapultati” i protagonisti è un capolavoro del gotico: un rudere medioevale umido e cadente (nel vero senso della parola, visto che la notte in cui arrivano,  il tetto crolla quasi sulle loro teste…), teatro di torture, delitti, cattiverie, malvagità angherie e prepotenze, che si sono insinuate nella costruzione, sono penetrate tra le fredde pietre dei muri, impregnando l’ambiente di negatività e rafforzando paurosamente il mistero che vi aleggia.
Creato magnificamente, la lettrice respira l’aria opprimente, umida e afosa, ma, soprattutto, spaventosa, del luogo in cui si trovano i protagonisti, dibattendosi con loro nell’intricato mistero che li circonda, fronteggiando gli “attacchi” degli strani e minacciosi custodi del sinistro maniero, decifrando, con gli indizi raccolti man mano, il mistero delle “carte” , anelando con loro il  liberatorio ritorno a Londra, e, fremendo insieme a loro per la portata delle sensazioni che li investe.


I personaggi creati dalla magica penna di quest’autrice superba, sono due prodotti del loro tempo, che si uniscono nel classico matrimonio “fruttuoso”: aristocratici gretti, limitati, chiusi nella loro gabbia dorata, inconsapevoli di esserlo.

Lui, erede di un visconte, educato fin da piccolo ad essere in futuro un Pari del Regno degno di questo nome, ha sempre studiato e si è sempre impegnato per assumersi appieno le proprie responsabilità, agendo come ci si aspetta da un uomo del suo rango, scegliendo a tempo debito una “sposa adatta”, educata, garbata, ricca  e “all’altezza” del ruolo di viscontessa. Tutta questa “routine”, però, ha reso quest’uomo un automa, non cinico, né perverso, semplicemente incapace di provare qualsiasi tipo si sentimento: una persona che vive passivamente la sua vita.

Lei , una ragazza dall’indole ribelle, che si sente spesso diversa dalla amiche e compagne, ha soffocato la sua intelligenza ed indipendenza perché così doveva essere, per poter sposare un uomo di rango elevato ed essere all’altezza di ricoprire il ruolo di consorte.
Ho trovato significativo il paragone che la madre le porta come esempio di moglie virtuosa: una debole rosa rampicante che ha bisogno di un forte e potente sostegno per crescere, svilupparsi e poter mostrare i propri fiori al mondo… naturalmente, ciò a cui la “donna parassita” dovrebbe “avvinghiarsi” è il consorte… più sarà virtuosa , più “acchiapperà” un sostegno potente che la porterà in alto…
Lei quindi è consapevole ogni istante che deve compiacere in tutto e per tutto il marito, perché il suo dovere è renderlo felice per poterlo essere lei stessa. Ma non le sta bene!
Dopo una deludente prima notte di nozze, si sente il giocattolino sessuale del marito: nessuno le ha mai spiegato niente e il suo primo rapporto è un trauma. Finalmente una ragazza vergine e timorosa che si comporta in modo coerente al suo stato… ero stanca di vergini debuttanti timide, riservate ed  inesperte, che dopo un solo, unico, primo assaggio dell’amore carnale si trasformano in regine del sesso!

L’ originalità della trama, è data dall’evolversi del loro rapporto.
Lei si ribella, non vuole solo essere un bel oggetto nelle mani di un marito insensibile,  e lo fronteggia a testa alta, pronta a sfoderare le unghie e i denti.
Lui, che non si aspetta una tale reazione, dapprima la combatte e tenta di dominarla,  poi scopre lati di lui inaspettati, che sgretolano la maschera che, inconsapevolmente indossa,  si “sottomette”, e  vede risvegliarsi in lui sentimenti e sensazioni che neppure sapeva di possedere.
 Ed attraverso uno strano rapporto ribaltato di dominio-sottomissione, che quasi sfiora il sado-masochistico, assolutamente inedito per me in questo tipo di libri e in questa collana, la loro si fa una storia rovente, appassionata, sensuale, ma anche profonda, appagante, per entrambi.

Insieme dovranno capire come condurre il loro rapporto, che va approfondendosi e si tinge di sfumature sconosciute per entrambi, dovendo , nel contempo, risolvere l’annosa questione della gestione della dimora avita della casata di lui, sua personale competenza dal compimento della maggiore età.

Gestiranno entrambe le questioni con coraggio, passione e cuore, conquistandomi sempre di più, di pagina in pagina.

 Unico neo è il finale, che tronca un po’ la storia, mentre avrei preferito vedere le conseguenze della loro decisione riguardo una questione (che non svelerò neanche sotto tortura) e come la loro storia avrebbe retto alle “luci “ di Londra.

In conclusione, questo libro è torbido e gotico, ma il più scorrevole della serie, è ricco di ritmo e mistero, è sensuale, appassionato ed appassionante e mi sento di definirlo “la ciliegina sulla torta” di una serie originale, ben scritta assolutamente consigliata.

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