venerdì 6 maggio 2011

UN AMORE PROIBITO

Di Karen Robards
Euroclub 2006

TRAMA:

Irlanda, primi '800.
Il tenebroso Justin, sesto conte di Weston, dovrebbe far da tutore a un'orfana ormai diciassettenne.
Dovrebbe, visto che nel corso degli anni di fatto l'ha vista ben poche volte, preferendo affibbiare questo scomodo incarico al suo segretario.
Ma dopo l'ennesima fuga di Megan dal prestigioso collegio al quale è stata affidata, Justin decide che è arrivato il momento di darle personalmente una lezione.
E quando si trova davanti alla bellezza dirompente di quella giovane, che ricordava come una bambinetta noiosa, è spiazzato.
Lo è ancora di più perché lei ha pensato bene di affrontarlo in un momento davvero poco opportuno, sorprendendolo nudo nella vasca da bagno!
La scintilla fra i due scocca inevitabile. Justin cerca di trattenersi, ma le labbra di lei sembrano fatte apposta per essere baciate. E sembrano non aspettare altro.
Pazzo di desiderio, l'uomo cede alla tentazione: la bacia e la tocca scoprendo inaspettatamente che il suo ardore è ricambiato.
Presto però i baci non bastano più. Ma proprio quando Megan si sveglia al culmine della felicità dopo una notte di passione, si trova faccia a faccia con la moglie di Justin.
E il mondo sembra caderle addosso...


RECENSIONE:

Un amore proibito, mai titolo è stato più azzeccato. Io aggiungerei il sottotitolo: “un amore malato”.

Una passione che brucia, distrugge, ma rapisce.

Un’autrice fantastica, capace di far entrare la lettrice nei meandri, oserei dire perversi, della mente di entrambi i protagonisti e di far comprendere le motivazioni,  le ragioni, i percorsi, i rimorsi, riuscendo  ad indurre un’empatia tale da coinvolgere a fondo .

Un libro sconvolgente, che desta le sensazioni più contrastanti , che disgusta, rapisce, commuove, coinvolge e terminata la lettura, resta impresso a fuoco nei ricordi.

Quando ho l’opportunità (tramite un prestito, di cui sono, di nuovo, grata) di leggere un libro che suscita in me  tante sensazioni, mi sento una privilegiata. Confesso di aver subito la tentazione di abbandonarlo in più punti, ma, come tutte le imprese sudate, sono felice di averlo terminato.
Per comprendere il perché di questa “tempesta”, ho dovuto analizzare  a fondo ogni emozione e comprenderne le motivazioni.

Lui: uomo tenebroso, egoista, ma non malvagio. E’un pari del regno d’Inghilterra ai primi dell’ottocento, con tutti i diritti e doveri legati al titolo: si sente superiore e incline a d avere la presunzione di poter decidere cosa è meglio per gli altri, ma allo stesso tempo è schiacciato da un forte senso dell’onore. Nel gestire il rapporto amoroso con la ragazza di cui è tutore, e subentrano molteplici e discordanti fattori, complice il fatto che lui ha 20 anni più di lei. Non l’ha mai presa in considerazione come persona e non l’ha mai considerata come figlia o nipote, ma ha  solo sempre sentito il dovere di mantenerla ed assicurarle un’educazione, per riparare ad un errore del fratello. Quindi, quando necessario, manca l’attaccamento parentale che lo avrebbe fermato dal desiderarla come compagna anziché amarla come parente. Inoltre lui è scottato da un rapporto coniugale disastroso e, inconsciamente, pensa che una ragazza giovane ed ingenua, sia “plasmabile” a suo piacimento, perché lo appaghi come uomo, compagno ed amante. E’ spietato quando riflette su come il suo matrimonio non sarebbe fallito se la moglie fosse stata adeguatamente preparata ai bisogni intimi di un uomo. Ed è un debole quando non riesce a controllare i suoi impulsi e la bracca, facendola deliberatamente cedere su un terreno sul quale lei non è preparata a difendersi. Per fortuna, alla fine,  lui cerca di fare la cosa più giusta e pur desiderandola in modo egoistico, pensando che lei potrà essere felice solo con lui, cerca di assicurarle un futuro dignitoso trasformando il loro rapporto e rendendolo “lecito”. A suo modo, quindi compie un percorso di redenzione che l’autrice ha dipinto in modo magistrale, tanto che si arrivano a comprendere in profondità la tortuosa psicologia di lui e le sue ragioni (anche se, almeno da parte mia, non a giustificarle)

Lei è una bambina cresciuta fisicamente, ma del tutto ignara del rapporto uomo-donna. In più parti si comprende come lei sia all’oscuro di tutto ciò che riguarda l’universo maschile e del rapporto amoroso, anche fisico .E’ quindi completamente indifesa contro gli spietati attacchi di seduzione di lui. C’è da sottolineare che lei ha un disperato bisogno di essere amata e colma innocentemente questo vuoto con quello che crede essere , finalmente, un genuino interessamento da parte di quel tutore che in fondo” è ciò che più assomiglia ad una famiglia per lei”; e’ straziante il passaggio in cui lei sogna, dopo una notte di passione, si vuole far bella per lui e si ripete che ormai ha raggiunto il culmine della felicità perché non ha fatto altro che “anticipare la notte di nozze”, e quando scende le scale si trova di fronte la bellissima moglie di lui. Si oppone, quindi, lotta, ma non ha le armi adatte e soccombe agli attacchi di lui, violenti moralmente e fisicamente, seppur appassionati.
Questo rapporto è fondamentalmente malato, perché lei sarà per sempre la vittima di lui e lui sarà schiavo delle proprie passioni e quindi vittima di sé stesso. Però è allo stesso tempo struggente ed appassionato perché i due protagonisti si completano e, una volta superati gli ostacoli sociali, legali e morali, vivranno liberamente ciò che, per entrambi, sarà l’amore appagante e giusto. Insomma lodi all’autrice che ha intrecciato sapientemente la molteplicità delle componenti di questo rapporto, che ha sottolineato ogni sfumatura di questa complessa vicenda e mi ha fatto comprendere ed appassionare ad un amore che non è nei miei canoni, che non sarebbe in nessun caso adatto a me, ma che, a conti fatti, è ciò che serve ai protagonisti per sentirsi appagati a loro modo.

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